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ZERINOFEBB 300 MG + 150 MG COMPRESSE 15 COMPRESSE

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ZERINOFEBB 300 MG + 150 MG COMPRESSE 15 COMPRESSE

ZERINOFEBB 300 mg + 150 mg compresse
Paracetamolo, sobrerolo

Principi attivi

Una compressa contiene: principi attivi: paracetamolo 300 mg, sobrerolo 150 mg. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Eccipienti

Calcio idrogeno fosfato diidrato, amido di mais, talco, magnesio stearato, povidone, cellulosa microcristallina, sodio amido glicolato (Tipo A).

Indicazioni terapeutiche

Che cos’è e a che cosa serve
ZERINOFEBB contiene i principi attivi paracetamolo e sobrerolo. Questo medicinale agisce contro febbre e dolore e come fluidificante delle secrezioni dell'apparato respiratorio.

ZERINOFEBB si usa negli adulti per il trattamento dei sintomi di disturbi acuti febbrili dell'apparato respiratorio.

Si rivolga al medico se non si sente meglio o se si sente peggio dopo 3 giorni di trattamento.

Controindicazioni

Cosa deve sapere prima di prendere il medicinale
Non prenda ZERINOFEBB
- Se è allergico al paracetamolo o al sobrerolo o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale (elencati al paragrafo 6);
- Se ha una carenza della glucosio-6-fosfato deidrogenasi (una malattia ereditaria che porta ad un abbassamento nella conta dei globuli rossi);
- Se ha una delle seguenti malattie:
- diminuzione del numero dei globuli rossi (grave anemia emolitica);
- riduzione della funzionalità del fegato (grave insufficienza epatocellulare);
- gravi alterazioni della funzionalità dei reni;
- gravi alterazioni delle cellule del sangue (crasi ematica).

Posologia

Adulti: 2 - 4 compresse pro/die Il prodotto è controindicato nei pazienti con severa insufficienza epatocellulare ed in pazienti con gravi alterazioni della funzionalità renale (vedi par. 4.3). Somministrare con cautela nei soggetti con insufficienza renale o epatica (vedi par. 4.4). Non superare la posologia massima giornaliera totale.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze e precauzioni

Avvertenze e precauzioni
Si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere ZERINOFEBB:
- se ha problemi al fegato o ai reni (insufficienza epatica o renale) anche non gravi;
- se è in trattamento con medicinali che fluidificano il sangue (anticoagulanti), poiché in questo caso ZERINOFEBB deve essere somministrato a dosaggio ridotto (vedere "Altri medicinali e ZERINOFEBB");
- se in passato ha avuto problemi di sensibilità dopo aver assunto l'acido acetilsalicilico (come l'aspirina) e/o farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).

Non utilizzi ZERINOFEBB al di fuori della fase acuta febbrile e non prenda il medicinale per oltre 3 giorni consecutivi senza consultare il medico.

Durante il trattamento con ZERINOFEBB, prima di assumere qualsiasi altro medicinale, controlli che non contenga paracetamolo, poiché se il paracetamolo è assunto in dosi elevate si possono verificare gravi effetti indesiderati.
Inoltre, prima di associare qualsiasi altro medicinale, contatti il medico (vedere anche "Altri medicinali e ZERINOFEBB").

Dosi elevate o prolungate di questo medicinale possono provocare alterazioni, anche gravi, dei reni, delle cellule del sangue (crasi ematica) e del fegato.

Si possono verificare danni al fegato (epatotossicità) con paracetamolo anche assumendo le dosi prescritte, dopo un trattamento di breve durata, anche in pazienti senza una precedente malattia del fegato (vedere il paragrafo "Possibili effetti indesiderati").

Gravi reazioni cutanee: con l'uso di paracetamolo sono stati riportati effetti indesiderati potenzialmente mortali come la sindrome di Stevens-Johnson, la necrolisi epidermica tossica e la pustolosi esantematica acuta generalizzata. Se si verificano i disturbi o eventuali segni di una di queste sindromi (ad esempio arrossamento della pelle progressivo associato a vesciche o lesioni delle mucose), sospenda immediatamente il trattamento con ZERINOFEBB e si rivolga al più vicino ospedale.

Interazioni

Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l’induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio cimetidina). Il rischio di tossicità da paracetamolo può essere aumentato in pazienti che assumono altri farmaci potenzialmente epatotossici o farmaci che inducono gli enzimi microsomiali epatici, come alcuni antiepilettici (come fenobarbital, fenitoina, carbamazepina, topiramato), rifampicina e alcool. La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione dell’uricemia (mediante il metodo dell’acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi). I farmaci che rallentano lo svuotamento gastrico (es. propantelina) possono ridurre la velocità di assorbimento del paracetamolo, ritardandone l’effetto terapeutico; al contrario, i farmaci che aumentano la velocità di svuotamento gastrico (es. metoclopramide, domperidone) comportano un aumento della velocità di assorbimento. Il paracetamolo può aumentare il rischio di sanguinamento in pazienti che assumono warfarin e altri antagonisti della vitamina K. I pazienti che assumono paracetamolo e antagonisti della vitamina K devono essere monitorati per un’appropriata coagulazione e per la comparsa di sanguinamenti. La presenza di paracetamolo nel prodotto aumenta i tassi plasmatici di aspirina e cloramfenicolo. L’uso contemporaneo di FANS o oppioidi può determinare un potenziamento reciproco dell’effetto analgesico. La co-somministrazione di flucloxacillina con paracetamolo può portare ad acidosi metabolica, in pazienti che presentano fattori di rischio di deplezione del glutatione. Il paracetamolo aumenta l’AUC dell’etinilestradiolo del 22%. Il paracetamolo può ridurre la concentrazione plasmatica della lamotrigina.

Effetti indesiderati

Possibili effetti indesiderati
Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.

Se si verifica uno dei seguenti effetti indesiderati, interrompa l'uso di ZERINOFEBB e si rivolga al medico immediatamente:
- rare reazioni della pelle molto gravi come necrolisi epidermica tossica, sindrome di StevensJohnson e pustolosi esantematica acuta generalizzata (vedere paragrafo "Avvertenze e precauzioni");
- reazioni allergiche (ipersensibilità) quali ad esempio gonfiore della pelle, delle mucose, della laringe (angioedema), shock anafilattico;
- irritazioni della pelle (eritema, orticaria, eruzione fissa da medicinale);
- diminuzione del numero di piastrine (trombocitopenia) e di globuli bianchi (neutropenia, leucopenia);
- diminuzione del numero di globuli bianchi (agranulocitosi) e di globuli rossi (anemia emolitica) in pazienti con una malattia dovuta alla mancanza di una sostanza denominata glucosio 6-fosfato deidrogenasi;
- eccesso di acido nel sangue dovuto alla presenza di troppo acido piroglutammico conseguente a bassi livelli di glutatione;
- alterazioni della funzionalità del fegato ed infiammazione del fegato (epatiti);
- distruzione delle cellule del fegato (epatite citolitica) che può portare ad una riduzione della funzionalità del fegato (insufficienza epatica acuta);
- riduzione della funzionalità dei reni (insufficienza renale acuta), infiammazione dei reni (nefrite interstiziale), presenza di sangue nelle urine (ematuria), mancata produzione di urine (anuria);
- disturbi gastrointestinali;
- vertigini;
- disturbi delle arterie del cuore di natura allergica (sindrome di Kounis);
- restringimento dei bronchi con difficoltà a respirare (broncospasmo).

Segnalazione degli effetti indesiderati
Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazionireazioni-avverse.
Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

Sovradosaggio

I sintomi da sovradosaggio di paracetamolo sono pallore, nausea, vomito, anoressia e dolori addominali e generalmente compaiono durante le prime 24 ore dal sovradosaggio con paracetamolo. Un sovradosaggio da paracetamolo può essere causa di citolisi epatica che può portare ad insufficienza epatocellulare, sanguinamento gastrointestinale, acidosi metabolica, encefalopatia, coma e morte. Aumentati livelli delle transaminasi epatiche, della lattato deidrogenasi e della bilirubina con una riduzione dei livelli di protrombina possono manifestarsi da 12 a 48 ore dal sovradosaggio acuto. Il sovradosaggio può portare anche a pancreatite, insufficienza renale acuta e pancitopenia. Nei casi gravi si può instaurare una insufficienza epatica da necrosi cellulare. Per quanto riguarda il sobrerolo non risultano dalla letteratura dati inerenti a sintomi da sovradosaggio.

Gravidanza e allattamento

Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, in caso di gravidanza o allattamento usare solo in caso di effettiva necessità sotto il diretto controllo del medico.

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