PIROS 500 MG COMPRESSE EFFERVESCENTI 10 COMPRESSE
PIROS 500 mg compresse effervescenti
Paracetamolo
Principi attivi
Una compressa effervescente contiene: Principio attivo: paracetamolo 500 mg Eccipienti con effetti noti: sorbitolo 540 mg, saccarosio 1 mg e sodio 333 mg. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Acido citrico anidro, Sodio bicarbonato, Sorbitolo, Sodio saccarinato, Saccarosio monopalmitato, Polivinilpirrolidone, Aroma di arancia.
Indicazioni terapeutiche
Che cos’è e a che cosa servePIROS contiene il principio attivo paracetamolo ed è utilizzato come antipiretico (antifebbrile) e analgesico (antidolorifico).
PIROS è utilizzato negli
adulti, adolescenti e bambini dal peso corporeo superiore ai 13 kg per il trattamento dei sintomi di stati febbrili e per il trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato.
Si rivolga al medico se non si sente meglio o se si sente peggio dopo 3 giorni di trattamento.
Controindicazioni
Cosa deve sapere prima di prendere il medicinaleNon prenda PIROS - Se è allergico al paracetamolo o al propacetamolo cloridrato (precursore del paracetamolo) o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale (elencati al paragrafo 6).
Posologia
Adulti: 1-2 compresse. Questa dose può essere somministrata fino a 3-4 volte al giorno. Bambini: nei bambini dai 7 ai 12 anni il prodotto va somministrato solo dietro prescrizione e sotto il controllo del medico. Pazienti anziani: la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati. Non somministrare per oltre 3 giorni consecutivi senza consultare il medico. Non superare le dosi consigliate. L’assunzione del farmaco deve avvenire a stomaco pieno. Sciogliere la compressa effervescente in un bicchiere contenente un po’ d’acqua, mescolando al bisogno con un cucchiaino.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Avvertenze e precauzioni
Avvertenze e precauzioniSi rivolga al medico o al farmacista prima di prendere PIROS.
Assuma con cautela PIROS:
- se fa uso di alcol in modo cronico. Il consumo di alcol durante la terapia non è raccomandato
- se soffre di anoressia (disturbo del comportamento alimentare caratterizzato dalla mancanza o riduzione dell'appetito);
- se soffre di bulimia (disturbo del comportamento alimentare per cui una persona ingurgita una quantità di cibo eccessiva per poi ricorrere a diversi metodi per eliminarlo per non ingrassare)
- se soffre di cachessia (stato caratterizzato da estrema magrezza, riduzione delle masse muscolari e assottigliamento della pelle a causa di malattie croniche)
- se soffre di malnutrizione cronica
- se soffre di disidratazione (grave perdita di acqua/liquidi dall'organismo)
- se soffre di ipovolemia (ridotto volume di sangue che circola nel corpo)
- se ha carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (sostanza normalmente presente nel corpo umano la cui carenza può causare anemia emolitica);
- se soffre di anemia emolitica (malattia del sangue dovuta alla distruzione di alcune cellule del sangue, i globuli rossi);
- se ha insufficienza epatocellulare (riduzione della funzionalità del fegato) da lieve a moderata (compresa la sindrome di Gilbert, malattia caratterizzata da eccessiva produzione di bilirubina, sostanza che provoca un colorito giallastro della pelle e degli occhi);
- se soffre di gravi problemi al fegato;
- se ha un'epatite (infiammazione del fegato) acuta;
- se è in trattamento concomitante con farmaci che stimolano gli enzimi del fegato (aumentano il modo in cui lavora il fegato);
- se soffre di insufficienza renale (riduzione della funzionalità del rene).
Il paracetamolo può causare reazioni cutanee gravi che possono essere fatali. L'uso di PIROS deve essere interrotto alla prima comparsa di eruzione della pelle o qualsiasi altro segno di ipersensibilità/allergia.
Uso di dosi elevate e/o per periodi prolungati Il paracetamolo può determinare effetti epatotossici e nefrotossici. Dosi elevate o prolungate dei prodotti a base di paracetamolo possono provocare una epatopatia (malattia del fegato) ad alto rischio e alterazioni a carico del rene e del sangue anche gravi. In questi casi, il medico controllerà attraverso opportuni esami la funzionalità del fegato, dei reni e la composizione del sangue.
L'uso prolungato di analgesici (per un periodo superiore ai 3 mesi) in pazienti con cefalea (mal di testa) cronica, soprattutto se ripetuto e frequente, può aumentare o peggiorare la cefalea. In questi casi, è necessario consultare il medico.
Bambini e adolescenti Questo medicinale può essere dato ai bambini con peso corporeo superiore a 13 kg e agli adolescenti (vedere paragrafo 3 "Come usare PIROS")
Interazioni
E' sconsigliato l'uso del prodotto se il paziente è in trattamento con antiinfiammatori. Nel corso di terapia con anticoagulanti orali si consiglia di ridurre le dosi. Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l’induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimmide, fenobarbital, carbamazepina). La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione della uricemia (mediante il metodo dell’acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi). Si deve prestare attenzione quando il paracetamolo è usato in concomitanza con flucloxacillina poiché l'assunzione concomitante è stata associata ad acidosi metabolica con gap anionico elevato, specialmente nei pazienti con fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4).
Effetti indesiderati
Possibili effetti indesideratiCome tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.
Se chi assume il medicinale manifesta i seguenti effetti indesiderati
INTERROMPA il trattamento con questo medicinale e contatti immediatamente il medico:
•
reazioni cutanee che si possono manifestare con:
- orticaria (comparsa di pomfi sulla pelle accompagnati da prurito);
- eruzione della pelle;
- eritema (arrossamento della pelle);
- eritema multiforme (infiammazione della pelle, comparsa di macchie rosse sulla pelle con aspetto a "occhio di bue" associate a prurito);
- porpora (comparsa di chiazze cutanee di diverse dimensioni color porpora);
- sindrome di Stevens-Johnson (una grave patologia della cute caratterizzata da desquamazione della pelle);
- necrolisi epidermica (grave reazione tossica della pelle caratterizzata da arrossamenti, lesioni bollose con aree di distacco e morte della pelle);
- pustolosi esantematica acuta generalizzata (eruzione di centinaia di pustole superficiali diffuse su tutto il corpo).
•
reazioni allergiche che si possono manifestare con:
- angioedema (gonfiore di mani, piedi, caviglie, viso, labbra, lingua e/o gola);
- edema (rigonfiamento) della laringe;
- reazione anafilattica (grave reazione allergica) inclusa ipotensione (abbassamento della pressione del sangue);
- ipersensibilità;
- shock anafilattico (grave reazione allergica).
Inoltre potrebbero manifestarsi i seguenti effetti indesiderati, per i quali non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza:
• trombocitopenia (diminuzione del numero di piastrine nel sangue);
• leucopenia/agranulocitosi/neutropenia (patologie caratterizzate da una diminuzione del numero di globuli bianchi e dei granulociti nel sangue);
• anemia (riduzione dell'emoglobina nel sangue, sostanze che trasporta l'ossigeno nel sangue);
• diarrea;
• dolore addominale;
• reazioni allo stomaco e all'intestino;
• alterazioni della funzionalità del fegato;
• epatiti (infiammazioni del fegato);
• alterazione dell'INR (valore utilizzato per esprimere il tempo impiegato dal sangue a coagulare);
• aumento degli enzimi del fegato;
• mal di testa, insufficienza renale acuta (riduzione della funzionalità dei reni);
• nefrite interstiziale (grave malattia infiammatoria renale);
• ematuria (presenza di sangue nelle urine);
• anuria (cessazione o riduzione della produzione di urine da parte del rene);
• vertigini.
Questi effetti indesiderati sono generalmente transitori.
Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.
Segnalazione degli effetti indesiderati Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo:
https://www.aifa.gov.it/content/segnalazionireazioni-avverse.
Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.
Sovradosaggio
In caso di sovradosaggio il paracetamolo può provocare citolisi epatica, che può evolvere verso necrosi massiva ed irreversibile: nello stesso caso può provocare alterazioni a carico del rene e del sangue anche gravi, che si manifestano da 12 a 48 ore dopo l'assunzione. Sintomi dovuti ad intossicazione acuta da paracetamolo: nausea, vomito, anoressia, pallore, dolori addominali che compaiono generalmente durante le prime 24 ore. Procedura d'emergenza: rapida eliminazione del prodotto ingerito tramite lavanda gastrica, eventualmente diuresi forzata ed emodialisi. Antidoto: somministrazione più tempestiva possibile per via endovenosa delle sostanze coniuganti N-acetilcisteina o cisteamina.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Gravidanza e allattamento
In gravidanza e durante l'allattamento somministrare il prodotto solo in caso di necessità e sotto il diretto controllo del Medico. Una grande quantità di dati sulle donne in gravidanza non indicano né tossicità malformativa, né fetale/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile e con la più bassa frequenza possibile.
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